Le meditazione può influire sul rendimento scolastico: bastano pochi minuti per vedere i primi risultati
Studiare è una delle attività più amate e odiate: per molti, soprattutto i più giovani, è per lo più inutile e noiosa, per altri è il sale dell’esistenza intellettuale di un individuo.
Per entrambe queste categorie di persone esiste uno strumento efficacissimo che aiuterà i primi a ottimizzare gli sforzi e i secondi ad avere una mente sempre pronta e attiva: la meditazione.
Fare meditazione dà una marcia in più: è dimostrato!
Come sempre, oltreoceano, da questo punto di vista si è assai più avanti: la meditazione, come lo yoga, è un’attività estremamente diffusa e apprezzata e le ricerche in merito a queste discipline sono molto elaborate.
Eppure la seguente notizia ha trovato ampio spazio sui maggiori giornali mondiali: dal Telegraph all’Huffigton Post (e, per amor del vero, anche sull’italianissima La Stampa) è stato lungamente commentato uno studio della George Mason University e della University of Illinois in merito agli effetti della meditazione su una classe di studenti del college iscritti alla facoltà di psicologia.
Sottoposti a un esame, la differenza di rendimento tra dei ragazzi che avevano praticato qualche minuto di meditazione e i loro colleghi è stata portentosa, tanto da poter stabilire ex ante chi potesse superare il test. Tali benefici sarebbero addirittura più importanti per gli studenti del primo anno che probabilmente hanno qualche difficoltà di concentrazione in più rispetto ai senior.
Spiega Jared Ramsborg, uno dei ricercatori dell’Università dell’Illinois che ha contribuito alla sperimentazione: “Personalmente ho trovato la meditazione in grado di garantirmi maggiore lucidità, concentrazione e autodisciplina. Sono stati sufficienti sei minuti di test per avere dei risultati assai migliori rispetto a chi non aveva praticato la meditazione”.
Gli fa eco Youmans, professore di psicologia: “I risultati di questo test suggeriscono che la meditazione può aiutare coloro che hanno difficoltà nel mantenere l’attenzione”. Almeno teoricamente gli stessi benefici possono avere luogo anche grazie ad altri tipi di auto-riflessione consapevole come la preghiera, una camminata, o il semplice fermarsi a pianificare la propria giornata, eppure gli effetti della meditazione non possono essere trascurati.
Altri studi sui benefici della meditazione per gli studenti
La ricerca di cui sopra è solo l’ultima di una serie di approfondimenti in merito ai benefici di tale pratica. Uno studio dell’Università di Santa Barbara pubblicato a Marzo 2013 sul Journal Psychological Science rendeva noti i benefici della meditazione prima dell’esame orale del GRE, il test cui devono sottoporsi gli studenti per entrare al college. I ricercatori coinvolti nell’esperimento hanno commentato: “Lo studio dimostra che la meditazione è un’efficace tecnica per migliorare le capacità cognitive”.
Spostiamoci un poco e passiamo al mondo dell’arte. È nota la passione per la meditazione trascendentale da parte del famoso regista David Lych: egli ha dato vita a una fondazione no-profit – la David Lynch Foundation For Consciousness – Based Education and Peace – per mezzo della quale ha investito un milione di dollari nell’organizzazione dei corsi di meditazione rivolti agli studenti alla Maharishi University of Management, nello Stato americano dello Iowa.
Proprio da questo centro di studio, ecco l’interessante contributo del professor Fred Travis che da anni conduce delle ricerche in merito ai benefici della meditazione trascendentale.
Un filone di indagine che il professore ha battuto è quello riguardante i cambiamenti del cervello durante la meditazione ma, per rimanere fedeli al nostro tema, ha condotto anche degli studi che dimostrano un sensibile miglioramento dell’attività cerebrale e delle capacità linguistiche negli studenti con disturbo dell’attenzionepraticanti la meditazione, tanto a livello di prestazioni scolastiche che di benessere personale in termini di minore ansia e stress.
Ormai le ricerche e i dati che la comunità accademica ha in mano dimostrano che dubitare degli effetti positivi della meditazione non è che un’oziosa chiusura dato che quello di cui in oriente si è consci da millenni ha trovato una sua validità scientifica.
Non importa il tipo di meditazione scelta – ce ne sono moltissimi- perché ognuna porta alla stessa meta: riuscire ad acquietare il chiacchiericcio della mente per trovare il proprio tempio interiore. Un luogo dove regna il silenzio e la pace la cui ricerca è un affascinante viaggio che dura una vita intera.
Meditare, sì, ma come?
Di seguito, vedi anche il video dell’intervista dove il prof. Travis spiega cosa avviene al cervello durante la meditazione